domenica 30 gennaio 2011

In gabbia Bimbo -leone

bimboleone_.jpgMADRID – L'immagine criticata è quella di un bambino con travestito con un costume di peluche e una folta criniera finta, il bambino a quattro zampe imita con convinzione la parte del leone. È gli hanno anche dipinto bei baffi felini e un grande naso nero. Per più di un’ora, attorno a mezzogiorno, davanti allo zoo di Barcellona, i passanti hanno commentato increduli lo spettacolo messo a disposizione dal leoncino umano, rinchiuso in una gabbia sotto al sole. Il cartello posato davanti alla recinzione lascia intendere che si

tratta di una protesta: «Basta prigioni per animali», è il messaggio in catalano.
Solo che il cucciolo è un bambino- E’qualcuno s’indigna e se la prende con gli organizzatori esigendo la liberazione anche del cucciolo d’uomo. «I genitori hanno dato la loro autorizzazione, Aida Gascon, coordinatrice di AnimasNaturalis, l’associazione in protezione degli animali che ha voluto così attirare l’attenzione sulle ingiuste condizioni di vita degli esemplari imprigionati nel giardino zoologico di Barcellona. Come Susi, l’ultima elefantessa. La sua unica compagna di reclusione, Alice, è morta più di un anno fa e la pachiderma superstite langue, secondo gli ecologisti, sempre più depressa nel suo recinto.
 Da tempo schierati contro zoo, circhi e corride, i soci di AnimaNaturalis non riflettono che la sofferenza animale possa essere fonte di svago: «Le gabbie di uno zoo non sono luoghi educativi» argomentano contro la campagna promozionale dell’istituzione che ha sparso per la città gigantografie di bimbi travestiti da animali invitando a sperimentare “emozioni a fior di pelle”. Reclame cambiato dai contestatori in «sofferenza a fior di pelle». E a chi reclama per il testimonial di 6 anni dietro le barre, gli responsabili ricordano che pure lo zoo, per la sua campagna propagandistica, è ricorsa anche ai bambini.

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