domenica 17 maggio 2009

UFO: oggetti volanti non Identificati

ufo-.jpgNon c'è dubbio che i "dischi volanti" rappresentano il mistero più grande e interessante , le ipotesi fatte per spiegarli si contano a decine, e vanno dall'idea di visite da parte di esseri alieni venuti dallo spazio o da un'altra dimensione condizionamento che si tratti di una sorta di fenomeno paranormale, non tanto differente dai fantasmi.
Fra gli intellettuali che si sono pronunciati, la teoria più nota è quella proposta dallo psicologo C.G. Jung, il quale immagina che gli UFO altro non siano che "riproduzioni" della mente inconscia; e scientificamente esatto dire che non hanno più tangibilità .
La storia moderna dell'ufologia dà inizio il 24 giugno del 1947 quando un pilota civile e uomo d'affari di nome Kenneth Arnold, mentre stava volando sopra la zona del monte Rainier nello stato di Washington, aveva avuto maniera di osservare, contro lo sfondo dei picchi di montagna, nove dischi scintillanti che si spostavano a grande velocità; più tardi lo stesso Arnold la stimò in oltre i 1500 km orari, una velocità inverosimile per qualsiasi velivolo del tempo. Le misteriose “cose” si spostavano come anatre in volo, apparendo e sparendo dietro le vette delle montagne.
 Il loro caratteristico modo di muoversi le faceva somigliare a «piatti che scivolavano sull'acqua», da qui la denominazione "piatti o dischi volanti". La storia raccontata da Arnold fece in breve il giro dell'America, perché il personaggio, oltre a essere esperto, era un testimone attendibile; nel momento in cui aveva visto gli oggetti, stava volando sopra la zona al fine di individuare i resti di un aereo privato caduto e non aveva alcun motivo per inventarsi una vicenda tanto particolare. Quattro giorni dopo, due piloti e due ufficiali dei servizi segreti, scorgerono una luce brillante compiere diverse evoluzioni nel cielo della base Maxwell dell'Aeronautica militare a Montgomery, in Alabama; mentre nel Nevada un pilota, aveva anche lui scrutato una formazione di oggetti volanti non identificati.
Questi e molti altri avvistamenti si diffusero con grande clamore sulla stampa nazionale e in breve la faccenda dei dischi diventò di

dominio pubblico. Le segnalazioni si ingrandivano di giorno in giorno, da centinaia a migliaia.
Nel gennaio dell'anno successivo, il 1948, un oggetto non identificato venne avvistato nel cielo della base Godman dell'Aeronautica militare, in Kentacky.
Visto che alcuni caccia F-51 Mustang erano già in volo di addestramento, a tre di loro era stato impartito l'ordine di avvicinare la "cosa" sconosciuta. In un attimo uno dei caccia, quello guidato dal capitano Thomas Mantell, si era staccato dagli altri, accostandosi velocemente all'oggetto ignoto.
Alla base era giunta questa comunicazione: «Scorgo davanti a me qualcosa, continuo a salire». «Di che si tratta?» «Si direbbe un oggetto di metallo, di grandi dimensioni». Trascorsi alcuni istanti, un altro messaggio: «Mi sta davanti, in alto, ma sto guadagnando terreno. Sto raggiungendo quota 6000 m».
Ma queste erano state le conclusive parole di Mantell. Nei giorni seguenti i resti del suo aereo erano stati trovati a oltre 150 km dalla base.
La storia, naturalmente, aveva del sensazionale: «Un oggetto volante sconosciuto distrugge un caccia dell'Aviazione». La risoluzione ufficiale non si era fatta attendere. L'ufficio stampa dell'Aeronautica svelò che Mantell aveva confuso la luce del pianeta Venere per un oggetto sconosciuto, una invenzione che non persuase nessuno. D'altro canto, si trattava di una risposta assolutamente in linea con quella data dieci giorni dopo l'avvistamento del monte Rainier: il pilota civile, signor Arnold, aveva preso pure lui un abbaglio, in breve era stato vittima di una abbaglio. Come logica colloca, la zuffa nata sui giornali aveva intanto diffuso un senso di isteria e nervosismo fra la popolazione e i casi si erano ulteriormente aumentati.
Bastava vedere qualcosa di strano in cielo per gridare agli UFO, anche se la soluzione poteva essere un normalissimo aereo di linea o un pallone sonda. Ma, viene da domandarsi, è mai possibile che centinaia, migliaia, poi milioni di persone soffrissero e soffrano tutte quante di abbagli, lasciandosi così facilmente ingannare? Un censimento statistico eseguito accuratamente dalla Gallup nel 1966 rivelò che non meno di cinque milioni di Americani avevano scorto un UFO almeno una volta nella loro vita e certe esperienze si erano verificate a distanze ravvicinate.
Appena qualche giorno dopo l'avvistamento di Arnold, dal porto di Mombasa si era staccata la nave SS Llandover Castle, diretta verso la città sudafricana di Cape Town. Una sera, attorno alle undici, la signora A.M. King, di Nairobi, mentre se ne stava serena sul ponte in compagnia di un'amica, aveva avuto modo di guardare attentamente in modo distinto una stella che puntava diritta verso la nave. Ad un tratto la luce era sparita, ma in compenso si era acceso un grosso faro che proiettava un largo fascio di luce sulla estensione del mare a non più di 50 m dalla nave.
Si era così reso percepibile un oggetto cilindrico e metallico, «una specie di sigaro volante con la coda tronca». Poteva essere almeno quattro volte più grande della nave e si muoveva nella sua stessa direzione. Poi, all'improvviso, se n'era andato, sputando fiamme e luci dalla parte tronca retrostante.
A dispetto di avvistamenti come questi, ma soprattutto indifferente al loro continuo aumentare, l'Aeronautica, frattanto, continuava a sostenere trattarsi di errori, inganni, burle, allucinazioni, se non addirittura di bugie programmate.
Per ora, la cosa sembra essere ancora parecchio lontana. Sul fronte della ricerca, quindi, sarebbe troppo frettoloso e comodo liberarci in quattro e quattro otto della possibilità che si tratti davvero di navicelle cosmici extraterrestri che giungono a farci visita. Non valutare questa possibilità sarebbe stupido, e rifletterebbe un comportamento troppo lontano da quell'apertura mentale a cui invece abbiamo l'obbligo di continuo fare riferimento.

2 commenti:

  1. Non credo agli UFO.
    Ma purtroppo per me,ne ho fotografato uno,non era un DISCO......... ma un'oggetto che non sono riuscito ad identificare!

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  2. Questa ultima notte mentre dormivo all'aria aperta,prima di addormentarmi osservavo il cielo stellato. Improvvisamente mi sentivo osservato,infatti un'oggetto strano che non sono riuscito ad identificare era penso a pochi chilometri sopra di me.
    Tre luci ben distinte collegate da un cerchio è ciò che sono riuscito ad individuare,è andato via velocissimo verso l'alto.

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