sabato 21 febbraio 2009

Il Mondo degli Animali Strani

Belle immagini, e piccole curiosità di animali "strani", per poter
conoscere più da vicino i nostri amici animali, e il loro splendido mondo della natura. Hai mai visto l'elefante marino,, i pesci pagliaccio,e ayeaye scopri come sono fatti.elefante marino.jpg

Gli elefanti marini sono dei mammiferi carnivori appartenenti al genere Mirounga. Questo genere viene inserito, assieme alle foche in senso stretto, nella famiglia dei Focidi, distinguendosi dalle altre due famiglie di pinnipedi: Otariidae ed Odobenidae.
Il genere Mirounga comprende due specie:
1° Mirounga angustirostris, elefante marino del nord
2° Mirounga leonina, elefante marino del sud

L'origine degli elefanti marini è oscura. Alcuni sostengono che il genere si sia originato nell'Antartico, e successivamente l'attuale M.leonina abbia occupato l'emisfero nord, in seguito ad un cambiamento delle rotte ancestrali lungo le coste occidentali dell'America del Sud, nel periodo della glaciazione del Pleistocene. Quando ci fu il nuovo aumento di temperatura dell'acqua del mare, il gruppo di elefanti marini che si trovava nella regione della California del Nord rimase isolato rispetto alla principale popolazione del sud ed è quello attualmente conosciuto come M.angustirostris, l'elefante marino del nord.
È appurato invece che il nome del genere ha origine nel sud: Mirounga proviene da miouroung, un antico nome che usavano gli australiani indigeni per indicare l'elefante marino.
In generale, il nome "elefante marino" deriva dalla grande taglia corporea (la più grande tra tutti i pinnipedi) e dalla proboscide dei maschi adulti. Un maschio adulto può arrivare una lunghezza di 4,3-4,6 metri ed un peso superiore alle 3,5 tonnellate ed è circa 8 volte più grave di una femmina adulta. Una femmina adulta, infatti, arriva a 2,4-3 metri di lunghezza ed il suo peso è variabile dai 350 agli 800 kg.
Differenze tra le due specie [modifica]
Le due specie del genere Mirounga hanno come dimora parti differenti del mondo, vivono in emisferi opposti e in zone climatiche differenti, ma appaiono simili per molti aspetti:
nel periodo di digiuno post svezzamento nella specie del sud si aggira vicino ad un valore medio di 37 giorni, mentre nella specie del nord tale periodo è funzione della data di svezzamento nell’arco della stagione ma solitamente si aggira intorno ai 3 mesi. Solitamente i maschi rimangono a terra non mangiando per un periodo di 3 mesi, mentre le femmine circa 4 o 5 settimane. Durante la procreazione,il maschio può raggiungere a perdere fino a 50 chili di peso.

Nome comune: Pesce pagliaccio

Famiglia: pomacentridi
pesce pagliaccio.jpgHabitat: Il pesce pagliaccio vive nelle fantastiche barriere coralline dell'Oceano Indiano orientale, del Mar Cinese e del Pacifico occidentale, muovendosi a est fino alle isole Salomone e Vanuatu.
Corpo molto schiacciato, allungato, la pinna dorsale è divisa in due parti; la livrea è particolarmente appariscente e colorata:
fondo arancio carico con tre bande verticali bianche, le pinne sono orlate di nero. questo pesce risulta essere molto simile all'Amphiprion Ocellaris con la quale è strettamente imparentato. Si diversifica da quest'ultimo per la livrea, più nera tra le fasce bianche e dalla pinna dorsale più bassa. Arriva ha una grandezza massima di 15 cm.
nello stadio adulto la femmina raggiunge dimensioni maggiori del maschio
Comportamento:L'amphiprion percula vive senza allontanarsene quasi mai tra i tentacoli di un anemone, una pianta subacquea dotata di moltissimi mortali tentacoli: infatti, quando una preda, finisce in mezzo  ai i tentacoli viene prima stordita da dei dardi che lancia e poi inghiottita interamente.
Questo però non può avvenire al pesce pagliaccio per due motivi: lo strato di muco che secerne lo ripara dal veleno dell'ospite ed, inoltre, è privo degli agenti chimici che attivano gli cnidoblasti. è un pesce abbastanza tranquillo e può vivere in comunità con altri pesci della sua indole.
Da giovani possono essere allevati in gruppo, ma le coppie adulte possono rilevarsi aggressive verso esemplari della stessa specie.
Si consiglia di ospitare l'anemone simbionte con il quale trova l'abitat ideale. In acquario vive in simbiosi anche con l'anemone Macrodactyla doreensis o anemone cavatappi.
Alimentazione: In natura Data la sua lentezza ogni volta che lascia il suo anemone rischia la vita e proprio per questo si nutre di plancton o di alghe non molto distanti. Una volta intrappolato tra i fitti piatti denti il cibo viene deglutito e viene tritato a poltiglia digeribile da altri denti situati sulle ossa opercolari..
In acquario invece può essere difficoltoso l'acclimatazione degli individui giovani che può essere risolta dando loro piccoli crostacei vivi Una volta ben ambientato è onnivoro, predilige mangime secco in granuli di piccolo diametro e, soprattutto, surgelato, artemie o chironomus.

animale a rischio estinzione, si tratta
 dell’Aye-Aye (o Daubentonia del Madagascar).

ayeaye---.jpgQuesto piccolo mammifero dal nome così particolare è un specie dei primati che possiamo trovare esclusivamente in Madagascar, unico del suo genere, della sua famiglia e del suo infraordine. E’ esteso circa 80 cm. (compresi ben 40 cm di coda), ha denti simili a quelli dei roditori e dita lunghe. Si ciba di larve di coleotteri, midollo di bambù e polpa di noci di cocco.

Alcune caratteristiche
Per rintracciare il cibo, da dei colpetti sugli alberi udendo il suono alla ricerca di larve, quindi rosicchia dei buchi nei quali infila poi le sue lunghe dita per estrarre la larva dal tronco;
Seppellisce i resti del suo pasto …E’ il più grande primate notturno;
La maggior parte degli abitanti del Madagascar ha sempre accreditato l’Aye-Aye un animale porta-sfortuna, perciò questo primate spesso veniva ucciso a prima vista. Questa diceria, unita alla annullamento del suo habitat naturale, ha drasticamente ridotto la popolazione di questi animali, fino a portarlo a rischio estinzione. Ovviamente ora l’Aye-Aye è difeso da severe leggi, ma ormai il danno è stato creato …

 

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